
Cosa vedere e fare nei "Caraibi" italiani (www.travelblog.it - X Simon Jackson)
In una delle regioni più affascinanti e variegate del sud Italia, si trova un angolo di paradiso che sembra quasi un miraggio.
In una delle regioni più affascinanti e variegate del sud Italia, si trova un angolo di paradiso che sembra quasi un miraggio: l’Oasi di Torre Guaceto. Situata tra Brindisi e i comuni di Caroviglio e San Vito dei Normanni, questa riserva naturale è un tesoro da scoprire, dove il mare cristallino si unisce a spiagge bianche e dune dorate, creando un paesaggio da sogno. Dichiarata Area Naturale Marina nel 1991, l’Oasi si estende per circa 8 chilometri, da Punta Penna Rossa agli Scogli di Apani, ed è un esempio straordinario di come la natura possa rimanere incontaminata e protetta.
Torre Guaceto, come arrivare e cosa vedere nella riserva
Il paesaggio dell’Oasi di Torre Guaceto è caratterizzato da una tipica macchia mediterranea, un trionfo di colori che spaziano dal verde intenso degli ulivi secolari al giallo delle spiagge e delle dune, fino all’azzurro cristallino del mare che si infrange sulle scogliere. Qui, la natura regna sovrana, e gli odori della vegetazione incontaminata riportano indietro nel tempo, evocando un senso di tranquillità e armonia. Al centro della riserva, una Torre Aragonese svetta maestosa, testimone della storia e della cultura del luogo. La parte marina della riserva è suddivisa in tre zone, ognuna con le proprie regole e caratteristiche:
- Zona A: area protetta dove è vietata la navigazione. Qui, i visitatori possono dedicarsi unicamente allo snorkeling, esplorando fondali marini ricchi di posidonia, alghe, pesci e crostacei. Questa zona è anche un importante habitat per la pinna nobile e ospita una varietà di organismi marini, tra cui gorgonie e spugne.
- Zona B: balneabile e navigabile, dove è possibile praticare attività come vela e immersioni subacquee, grazie alla presenza di guide esperte del Consorzio che gestisce l’area. Questa zona è ideale per principianti e appassionati, offrendo un’opportunità unica di avvicinarsi alla bellezza del mondo sottomarino.
- Zona C: dedicata alla pesca ecosostenibile, riservata esclusivamente ai pescatori professionisti, che possono pescare una volta a settimana utilizzando reti a maglia larga. Questa misura è fondamentale per tutelare l’ecosistema marino e garantire una pesca sostenibile nel lungo termine.
La parte terrestre della riserva è altrettanto affascinante e si compone di tre ambienti naturali distinti:
- Macchia mediterranea: i visitatori possono respirare i profumi di mirto, ginepro, lentisco e timo, e ammirare la ricca biodiversità che caratterizza questo habitat. Qui è possibile avvistare anche esemplari di tasso e altre specie faunistiche.
- Zona paludosa: un microcosmo di vita, dove canneti e piante acquatiche ospitano diverse specie di uccelli, tra cui il falco di palude e il martin pescatore, nonché anfibi e rettili. Questo ambiente è di fondamentale importanza per la biodiversità e rappresenta un rifugio sicuro per molte specie in pericolo.
- Area costiera: con le sue dune alte fino a 10 metri, offre un panorama mozzafiato e un habitat unico per granchi, conchiglie e uccelli come la beccaccia di mare e il fratino. La bellezza di queste spiagge è accentuata dalla loro naturalezza, che invita a passeggiate e momenti di relax in un contesto di straordinaria tranquillità.

La Riserva di Torre Guaceto offre una serie di attività all’aria aperta che permettono di esplorare la sua bellezza in modo sostenibile. Per gli amanti del trekking, ci sono percorsi stabiliti che conducono fino alla Torre Aragonese, permettendo di immergersi completamente nella natura circostante. Le passeggiate in bicicletta, note come bike trekking, sono un altro modo per scoprire i sentieri della macchia mediterranea e godere della brezza marina.
Come raggiungere Torre Guaceto e cosa visitare
Tra i luoghi imperdibili da visitare all’interno della riserva, la Torre Aragonese occupa un posto di rilievo. Costruita nel 1563 durante il regno di Carlo V per difendere il territorio dalle incursioni turche, oggi la torre è un centro di esposizione di reperti archeologici e documenti storici, nonché un magnifico belvedere che regala una vista panoramica sulla riserva.
Un’altra tappa fondamentale è il sito archeologico di Santa Sabina, dove sono stati rinvenuti numerosi reperti storici, tra cui tombe, una statua di una dea romana e monete d’oro e d’argento. Questi reperti testimoniano la ricchezza storica della zona e la presenza di civiltà antiche che hanno abitato queste terre.
Non lontano dalla riserva si trova il Centro Visite Al Gawis, situato a Caroviglio. Questo centro espositivo offre una serie di allestimenti storici e archeologici, con strumenti interattivi che permettono ai visitatori di esplorare virtualmente la riserva. Qui è possibile anche assistere a proiezioni su tradizioni e cultura popolare del luogo, arricchendo ulteriormente l’esperienza di visita.
Per arrivare all’Oasi di Torre Guaceto, è possibile percorrere la SS 379, che offre due opzioni. Uscendo a Serranova, si seguono le indicazioni per Punta Penna Grossa, dove si trova un ampio parcheggio a pagamento e un comodo servizio navetta. In alternativa, prendendo l’uscita Apani, si può accedere all’area servizi sud, anch’essa dotata di parcheggio a pagamento e servizio navetta. È importante ricordare che nella riserva non è consentito l’accesso con mezzi propri, per preservare l’integrità dell’ecosistema.