Dalla quinta puntata di La Cara Estate su Inchiostro on line, altro che Palazzo Versace a Dubai:
Dallo scorso anno lo stabilimento offre addirittura l’aria condizionata sulla spiaggia. Si tratta del “Fog system”, una macchina che nebulizza l’aria in particelle infinitesimali, dal diametro di alcuni micron, che evaporando in fretta condensano l’umidità. In questo modo chi è sdraiato sulla terrazza privé percepisce una temperatura fino a dieci gradi inferiori a quella reale.
Come spiegano, il Bagno Elena è aperto a Posillipo quasi ininterrottamente da 166 anni, l’anno scorso è anche uscito un libro sulla storia dei bagni di Napoli per Rogiosi Editore: una recensione si legge su Napoli on the road:
Il primo intervento (“Palazzo Donn’Anna, sulle onde di un mito”) è di Raffaele La Capria , che ha abitato nella vecchia costruzione dall’infanzia e che nelle mura del palazzo vede “racchiusa la sua memoria immaginativa”. Per l’autore di “Ferito a morte” la “porosità” del Palazzo “viene dal materiale in cui è costruito, il tufo, che, corroso com’è dal tempo, sembra il sughero con cui a Napoli si fanno i presepi a Natale”, oppure dalla sua somiglianza “a una grossa spugna intrisa di luce appena emersa dal fondo”, oppure ancora “dal labirinto di corridoi e cunicoli sotterranei e le acque che si ingolfano nelle fondamenta e rimbombano nelle grotte”.